C’ eravamo lasciati con i suoni dei djembè, i canti e le danze dei bambini, con gli abbracci ed i saluti di buona fortuna ed il discorso di ringraziamento in francese di suor Domitilla, tra la commozione, la gioia e con la speranza di ritrovarsi…un giorno!
E quel giorno è presto arrivato, un nuovo gruppo, una nuova esperienza, con dei progetti da concludere.
Svolgere alcuni incarichi commissionati dai nostri “amicisenegal”, sistemare il nuovo carico arrivato dall’ Italia, farmaci, vestiti, computer, ma il più importante: dare via alla costruzione della nuova maternità.
E’ stato bello ritrovare tutte le persone conosciute lo scorso anno, è come sentirsi un po’ a casa, sentirsi chiamare dalle persone del villaggio che si ricordavano di me e delle mie ex compagne di viaggio, ritrovare tutte le suore, Yala, Marcel, Suna ed i professori della scuola.
Ritrovare i sorrisi dei bambini, il loro affetto e la loro gioia nel vederli giocare tra le onde dell’oceano o ricevere un piccolo dono di Natale.
Ascoltare le testimonianze di suor Domitilla, i racconti di suor AnneMarie, i canti sottili delle loro preghiere e quella serenità e positiva energia trasmessa da tutte le suore.
Siamo ritornati con dentro la gioia, spezzata solo dopo alcuni giorni dalla triste notizia della scomparsa della piccola Marie morta di malaria.
E Marie è lassù un’altra piccola stella incastonata in “quel cielo che dicon di Dio”.
Ma è sotto quel cielo stellato, con i bambini che intonavano preghiere a lume di candela che ci siamo commossi, abbiamo proposto idee, ci siamo emozionati e divertiti, sono ripartito con l’ ultima immagine impressa nella mente:
il viso della piccola Djatu coperto di lacrime… questa è la magia dell’ Africa!