Ci alziamo all’alba, un ultimo sguardo alla spiaggia, al mare e via a far colazione, Moussa dice che noi siamo di casa e prima delle 6 è tutto pronto, solo per noi. Arriva un ragazzotto che lavora lì e che ha stretto amicizia con Roberto. E’ venuto a piedi dal suo villaggio a quest’ora per salutarci. E’ elegantissimo, Roberto gli ha regalato la sua bellissima tuta e le sue bellissime scarpe. Ha gli occhi lucidi, lui non aveva chiesto niente …. Roberto gli ha regalato tutto spontaneamente. Lo abbraccia e lo chiama “fratello”, Moussa ci saluta calorosamente e manda saluti a tutti. Arriva Domitilla, approfittiamo del tempo che ci rimane per mettere a fuoco nuove problematiche che abbiamo notato, ad esempio i bambini di Oussouye ci sembrano un pochino lasciati a se stessi. Clementine lavora tutto il giorno in ospedale e le due donne alle quali rimangono affidati ci sembrano più occupate nelle faccende che nell’accudimento. Vedremo quanto si potrà permettere l’associazione in futuro ma ci piacerebbe che lei trovasse una persona affidabile in questo senso, Domitilla conviene ma il problema sono sempre i soldi! Vedremo quello che potremo fare, se non ci fosse il problema della scuola, accidenti!
Arriviamo in aeroporto puntuali, 2 ore prima, questa volta lo Spirito dell’Africa ci accompagna fino alla fine perché non incontriamo problemi.
Domitilla non può entrare e, a turno rimaniamo fuori con lei ma arriva il momento del ceck-in e ci dobbiamo salutare.
Appena entrate io e Flavia non riusciamo più a trattenerci …. È sempre così dura!
Gli uomini ci prendono in giro ma anche i loro occhi brillano in modo strano.
Mi affaccio a uno dei finestroni per vedere se Domitilla si sta avviando …. Invece la vedo a un metro da me, appoggiata al muro, che singhiozza con il viso tra le mani.
In silenzio faccio segno a Roberto ….. che si sporge come un acrobata e le strilla nell’orecchio “SORA”. Lei fa un salto, ci guadagniamo tutti un’ultima risata.
Superato il ceck-in torno ad un finestrone, la piazzola è deserta. Dopo un’oretta ci incamminiamo un po’ mesti verso la scaletta, mi giro un’altra volta per salutare questa Terra che amo …. ma chi si agita e si sbraccia in lontananza, quella sagoma bianca, dietro al finestrone? Ma certo, è Domitilla, ha aspettato un’ora solo per mandarci ancora un saluto e vederci salire. Ci sbracciamo anche noi, risoluta mi raddrizzo e metto il piede sulla scaletta. Ciao Africa, devo tornare a casa, potrò fare qualcosa, anche se piccolissima, per questo meraviglioso Paese, molto meglio da lì.
Grazie per i tuoi colori e i tuoi profumi, grazie per averci rigenerati.
Sappiamo bene che non sarà facile continuare, quante le diversità culturali, quanti i difetti …. Ma sono proprio così tanti? Noi europei non ne abbiamo forse? Questo è ciò che benevolo mi suggerisce lo Spirito dell’Africa!
Intanto nelle mie orecchie risuona allegro il motivetto di Roberto che i bambini hanno imparato così bene …. ULLELLE’ ULLELLA’ …. Possiamo farcela, lo so!
Sorrido.
Ciao a tutti
Luisella