Finalmente a Oussouye! Abbiamo visto i piccolini solo di sfuggita all’arrivo. Dall’aereoporto di Zighinchor per arrivare a Cap Skirring si passa da Oussouye. Non abbiamo resistito, abbiamo chiesto al taxista una piccola deviazione e siamo saltati giù …. Abbracci a suor Georgette e un tuffo tra i nostri piccoli scatenati. Ci sono anche 4 neonati.
Alle 7 sono pronta e aspetto gli altri per la colazione, fuori, sulla mia solita poltroncina di legno. Guardo il mare …. mi giunge l’aroma di caffè. Roberto ci vizia così. Lui, esperto viaggiatore e dotato di grande spirito di adattamento, però non sa proprio rinunciare al suo espresso. Così porta sempre con sé moka, caffè italiano e fornelletto. Ormai è consuetudine, il profumo di caffè lo preannuncia, arriva con i 2 bicchieri e nella verandina ce lo gustiamo insieme, cercando intanto di fare amicizia con le povere mucche magre che pascolano tranquille ma riservate, davanti a noi .
Arriva anche Flavia, questa mattina ha deciso di seguire Roberto nella corsa.
Io e Gianandrea rimaniamo ad osservarli. E’ bello vederli correre sulla spiaggia deserta, lui perfetto e sicuro, lei che lo segue attenta e fiduciosa. E’ già molto migliorata, idolo anche per lei! Ridiamo ricordando i giorni precedenti, è difficile descrivere Roberto perché è UNICO. E’maggiore di mio marito ma quando è in mezzo ai bambini è uno di loro! Fermo restando che torna papà in caso di necessità, per sedare una piccola lite o proibire qualche gioco pericoloso. E parla, parla sempre, in italiano inserendo ogni tanto qualche vocabolo francese, spesso inventato per l’occasione! Ma il bello è che i bambini lo capiscono sempre e seguono a puntino le sue istruzioni. Ormai hanno imparato perfettamente il suo inno, la famosa …. ULLELLE’ ULLELLA’ ….. opportunamente rivista e corretta!!! Sappiamo che ha in mente di insegnare un po’ di latino americano alla sua “sora”, per la musica userà il cellulare.
Eccoli di ritorno, dobbiamo sbrigarci, alle 9 arriverà Domitilla con il pick up donato dalla ditta Flou. Il viaggio è lungo e non possiamo rischiare con il vecchio fiorino traballante. Non ci sono partorienti, nel malaugurato caso di un’urgenza Domitilla/Shumacher tornerà indietro.
Suor Georgette è strafelice di vederci ed è già impegnata nella preparazione del nostro pranzo. Un bel pescione alla brace, riso, verdure bollite e uova sode, tutto ciò che hanno ma preparato con cura e amore, come sempre ci sembra un pranzo da re.
Ecco i piccoli, sono vivacissimi e questa volta quasi tutti in buona salute, solo il piccolo Nicolas, 7 mesi, è un po’ abbattuto. E’ appena stato dimesso dall’ospedale per una polmonite, ha rischiato …. ma ce l’ha fatta.
Ci sono poi le 2 nuove gemelline identiche (7 mesi anche loro), anche i nomi non ci aiutano molto, OISSAYNATOU e ASSANATOU e si pronunciano anche quasi nello stesso modo. Le distinguiamo solo perché una è molto tranquilla e sorride sempre, l’altra è vivacissima e ride, ride a crepapelle solo guardandola dritta nei suoi occhietti vispi.
Flavia, un’igienista convinta, dimentica in tasca la sua amuchina. Si impossessa con un braccio della piccola simpaticissima e con l’altra mano e le gambe cerca di dar retta a tutti gli altri. La gemellina che sorride è … di Roberto, se ne va in giro con questo scricciolino al collo e mi confida di sentire l’impulso di infilarle tutte e due nello zaino e portarsele a casa. Ogni tanto Flavia mi concede la sua gemellina per poter prendere un po’ la piccola Victoria, bella, dolce e tranquilla o il piccolo Nicolas, purtroppo un po’ mogio e spesso in lacrime. E’ esterrefatta nel rivedere gli altri, manca ormai da due anni, riconosce tutti ma … come sono cresciuti!
Arriva suor Clementine 2, ci porta nella camerata: ha preparato i lettini con i bellissimi lenzuolini con gli angoli, confezionati dalla mamma di Stefania. Che bello, che lusso, vai con le foto!
Nel pomeriggio abbiamo in programma di andare di andare a vedere il terreno della nuova scuola, ottenuto in dono dal sindaco con l’aiuto dei Magnifici 7.
Flavia e Roberto ci salutano caramente ma preferiscono rimanere con i bambini, si occuperanno delle foto riscontro.
Il terreno è bello e abbastanza vicino all’orfanotrofio. Suor Georgette è tutta orgogliosa: ha già fatto costruire un pezzo di muro di recinzione. Ce l’aveva spiegato qualche mese prima: doveva assolutamente iniziare i lavori, avevano le elezioni del nuovo sindaco e temeva che potessero espropriarle il terreno. Brava Georgette, almeno noi possiamo scattare le foto e documentare tutto …. che emozione!
Lo sapevamo ma vedere è tutt’altra cosa.
Georgette però è un po’ abbattuta, il suo bel progetto rotondo è stato bocciato anche da Domitilla, bello ma troppo caro.
Gianandrea che è geometra la capisce, il terreno non è grandissimo, Georgette non ha torto, costruire in tondo significa ritrovarsi con un bel cortiletto al centro.
Paterno, le passa un braccio intorno alle spalle e suggerisce di provare a chiedere progetti per una costruzione ad U o a ferro di cavallo. Dovrebbero essere comunque meno cari ed ottenere il medesimo risultato. Si illumina e lo abbraccia con gratitudine.
Intanto ci aggiriamo e fotografiamo tutto, sognando ad occhi aperti ….. dopotutto non è il progetto che chiamiamo SOGNO?
Pensiamo poi di passare dal “laboratorio” dei disabili, sappiamo che ci sono donne che realizzano e vendono bellissimi oggetti in paglia, le aiutiamo procurandoci materiale per i nostri mercatini. I nostri Magnifici 7 ce l’avevano descritto ma la realtà supera sempre l’immaginazione. Queste donne coraggiose lavorano con grande maestria, impegno e dignità. Qualcuna porta con sé il proprio bambino.
Anche le suore acquistano qualche oggettino, scopriremo in seguito che sono i regalini per noi.
Rientriamo in orfanotrofio, spupazzo le gemelle Paulette (di Francesca) e Jeanne (di Dede), cerco di fare amicizia con Serena (di Dede), che è un po’ riservata, gioco con Terance (di Giulia) e con Barnabè (di Dora) e …. tanti tanti ancora. Ancora foto e ci diamo appuntamento per Giovedì.