Progetto MAKAN

Cari amici,
l’anno 2011 si è aperto con molte novità per la nostra associazione, tra cui un nuovo modo di aiutare i nostri bambini: l’idea è nata in seguito ad un viaggio, nel quale i volontari hanno constatato una grossa difficoltà delle responsabili degli orfanotrofi ad acquistare il cibo per il mantenimento dei bambini.
Prima di lasciare la descrizione della nascita del progetto alle parole di Cristina, la nostra amica e socia che da Singapore continua la sua attività all’interno di Amico Senegal e che ha ideato il nome del progetto e non solo, vorremmo descriverne in breve lo scopo.

MAKAN si rivolge a tutte le persone che vorrebbero dare un contributo concreto alla nostra associazione, ma, allo stesso tempo, non se la sentono di impegnarsi in un sostegno a distanza.
Con il versamento di un piccolo contributo annuo si può garantire ai bambini l’acquisto di un “kit alimentare” composto da cibo di prima necessità, come il latte in polvere per i neonati, il riso, la farina …

Le differenze rispetto al sostegno a distanza consistono nel fatto che l’aiuto non è tipo scolastico e che il benefattore non aiuta un bambino in particolare, ma tutto l’orfanotrofio.

Al momento non abbiamo ancora stabilito la cifra esatta per ciascun kit, in quanto sarà compito dei volontari del viaggio di marzo cercare di capire i prezzi degli alimentari e la quantità acquistabile. Per il momento, chi volesse già aderire all’iniziativa, potrà devolvere un’offerta libera che sarà consegnata direttamente alle responsabili delle strutture.

Vi invitiamo a spendere due minuti per leggere quanto segue:

Ciao, il mio nome è Cristina!

Forse qualcuno di voi mi conosce molto bene già da quando giocavamo a pettinar le bambole, qualcuno deve avermi vista negli ultimi anni solo in qualche foto dei calendari chiedendosi dove fossi finita, qualcun altro invece mi conosce meglio come la German Dragons pasta-girl…

Bhe la mia storia in breve è che nel 2008 ho deciso di andare a far ricerca nel paese dei balocchi della scienza. Il mio biglietto di sola andata indicava: Milano Malpensa – Changi Airport, Singapore.

Singapore? Non conosco una sola persona che parlando di Singapore per la prima volta fosse in grado di definirne correttamente geografia, lingua e popolazione.

Ma forse descriverlo non servirebbe, bisogna solo viverlo…. un po’ come l’Africa, no?

Eppure quante volte mi sono ritrovata a confrontare queste due realtà, Asia e Africa, così opposte e a loro volta diverse dalla nostra di Europei.

Come ho detto, di paese dei balocchi si tratta e dato che non voglio essere Pinocchio vi dirò che qualcuno ciuchino diventa. Ma quello che ho imparato in questo paese straordinario è che ti offre possibilità infinite di conoscere gente da ogni dove e di sperimentare l’incontro con centinaia di culture di cui non conoscevi nemmeno l’esistenza. Ma soprattutto di sfatare tanti luoghi comuni!

Quindi un giorno mi sono decisa, e mi sono detta: «facciamolo questo esperimento!».

Il mio esperimento era di portare la storia di AMICOSENEGAL a Singapore: « let’s try! »

Partire da zero non è facile e la disillusione è dietro l’angolo, ma l’occasione di coinvolgere i miei amici e compagni dei German Dragons con un buon pretesto si presenta propizia.

Vi svelo un trucco: ovunque andiate nel mondo c’è una sola cosa di cui tutti hanno bisogno e tutti accoglieranno con grande entusiasmo: il cibo e la buona cucina!

E vi svelo un altro trucco: ovunque andiate oltralpe e oltre mare se siete Italiani e sapete cucinare due spaghetti sarete comunque accolti come i grandi chef!

A Singapore si trovano pietanze da ogni dove dell’Asia e del mondo e in ogni angolo della città troverete una parola imperante: MAKAN! in malese, ‘cibo’.

E cosi inizia il mio esperimento per AMICOSENEGAL con gli abitanti di Singapore (locali e non) con un trucco: prenderli per la gola!

L’idea: una cena, internazionale, dove ciascuno possa portare un piatto tipico del proprio paese.

Il nome: MAKAN, acronimo di ‘making available to kids annual nutrition’ (rendere disponibile ai bambini nutrizione per tutto l’anno), per ricordare a tutti che il cibo è diritto di tutti nel mondo.

Il menu che ne viene fuori e’ fantastico: antipasti di verdure cinesi, pasticcio di patate ebraico, zuppa malese, torta salata francese, risotto alla milanese, fagiolini giapponesi, dessert indiano e olandese, piu’ pandoro! Preparo due cassette per le donazioni, foto e volantini per informare. Tra un assaggio e l’altro la gente si incuriosisce, chiede e AMICOSENEGAL diventa international!

Arrivano le prime donazioni per il progetto Makan e Drop by Drop (per sistemare il pozzo di Kabrousse). Tutti desiderano dare acqua e cibo per i nostri bimbi dai grandi occhioni neri.

Le donazioni sono un buon inizio, ma come dice la Franci l’importante è seminare e il resto arriva con lo Spirito. E lo Spirito mi porta una persona formidabile, la mitica Mathilda, Singaporese DOC, che con il suo entusiasmo da rock star mi scrive una mail il giorno successivo con un mare di idee, e l’obiettivo di creare un posticino per le donazioni nelle successive due o tre feste prima di Natale.

Esperimento riuscito.

Singapore (da Singa-pura) significa ‘città del leone’, e chiunque si sia sparato almeno una volta nella vita un paio di documentari della National Geographic puntualmente si chiede, «ma che c’azzecca un leone a Singapore che è la patria di Sandokan e delle tigri della Malesia?»

Bhe, oggi con un po’ di fantasia penso: «Forse un po’ d’Africa in giardino c’è anche lì»