Diario ULLELLE’ ULLELLA’

Ciao a tutti, anche quest’anno ho io il compito di raccontarvi come è andata, ancora una volta vi dovrete accontentare …. Un viaggio, questa volta più difficile da organizzare che da vivere. Imprevisti e complicazioni ci hanno fatto ritardare fino alla settimana prima di Pasqua.

Il programma era il consueto:
foto riscontro dei bimbi che aiutiamo, controllo e documentazione esito dei progetti 2009 …. e poi abbracci e coccole a tutti i bambini, alle suore, anche a nome di tutti voi! Ero preoccupata, il continuo rinvio della partenza aveva costretto dei carissimi amici a rinunciare per problemi di lavoro. Eravamo rimasti in 4: io, mio marito, mia figlia Flavia, 15 anni (la più piccola) e l’amico Roberto. La sera dello stesso giorno in cui avevo confermato il volo era arrivata una mail disperata di suor Martine. Una disposizione governativa dell’ultimo minuto annunciava l’anticipo della chiusura delle scuole a causa della Festa dell’Indipendenza (naturalmente molto sentita). Sconforto … e l’unica soluzione suggerire alle suore di organizzarsi con un fotografo e provvedere a tutto prima della chiusura delle scuole. 8 giorni in tutto e 320 bambini! Ci hanno messo l’anima ma il risultato potete immaginarlo! Bene, ci siamo detti, almeno avremo più tempo da dedicare a tutto il resto.

Il progetto “sogno” del 2009: costruzione di una scuola materna ad Oussouye è veramente complesso e impegnativo. Le suore desidererebbero una costruzione rotonda e c’è già pronto un bel progettino ma inevitabilmente, costruendo in questo modo i prezzi salgono. L’associazione sta lavorando sodo ma dobbiamo anche tenere presente l’urgenza che hanno le suore. Dovremo insieme, a malincuore, studiare un’altra soluzione sul posto, vedendo il terreno sarà più facile e poi sperare sperare sperare! Sono particolarmente felice che mia figlia Flavia faccia parte della spedizione. E’ alla sua terza esperienza: 2005, 11 anni turista come noi, travolta dalla magia di quel viaggio, 2007, 13 anni, piccola, insicura ma tenace “operatrice”, 2009, insicura, contorta ma entusiasta quindicenne!

Sono anche curiosa di “scoprire” un po’ Roberto, non ci conosciamo quasi! Viaggio tranquillo, arrivo al solito hotel … che tristezza, un centinaio di camere, 10 persone (4 siamo noi) come ospiti. La crisi purtroppo si sente anche qui, dove la “crisi” c’è da sempre. Penso a tutti i nostri ragazzotti, animatori, camerieri, inservienti ecc. rimasti inesorabilmente senza lavoro …. Le nostre camere sul mare, sento tornare quell’energia e quell’entusiasmo che a casa, come capita a tutti, soffocata da impegni e preoccupazioni, sembrano mancare un po’ …. Roberto, che ben presto scopriremo, ci espone subito i suoi programmi. Tra i suoi numerosissimi interessi, nei primi posti c’è il podismo. Con un gruppo di amici ama (come dice lui) sia farsi una bella corsa tra il verde del parco, che misurarsi con se stesso in corse più o meno impegnative, mezze maratone o maratone. Inoltre si sta allenando per quella di New York. Così, dopo aver dato un’occhiata alla “nostra” meravigliosa, deserta, sconfinata spiaggia, ha deciso che al mattino si alzerà prestissimo per godersi una bella corsa e raggiungerà noi, i placidi, a colazione o direttamente, sempre di corsa (3 Km. più o meno fa lo stesso) in orfanotrofio a Cabrousse. Tutti d’accordo, anzi Flavia che è abbastanza sportiva ma non sa correre, si propone come allieva. In realtà lo seguirà per meno di un Km., solo 2 o 3 volte ma in compenso IMPARERA’ A CORRERE !!!

Primo giorno

Pubblicato da il 28 luglio 2009 in ULLELLE’ ULLELLA’ | 0 comments

Primo giorno

Cabrousse. Arriviamo tutti insieme ma non ci aspettano, non abbiamo specificato orari. I bimbi ci vedono da lontano, che emozione, scambiano me per Francesca, corrono a braccia tese “Francì, Francì”. Mi spuntano le prime lacrimucce, li abbraccio, incredibile quanti riesca a stringerne contemporaneamente, sussurro “No, seulement la maman, papà, e la petite soeur Flavia, avec notre amì Roberto”

Non importa, sono felici ugualmente! I più espansivi partono a  raffica con le domande e ci saltellano intorno, i più timidi ci prendono per mano con dolcezza e … non si staccano più. Come sono belli, come sono cresciuti! Purtroppo vediamo anche faccine nuove, avevamo saputo del loro arrivo ma non li conosciamo. E poi il gruppetto “dei 6 anni”, trasferiti da Oussouye, per iniziare la scuola. Qui cercano di darsi un tono, sono consapevoli di appartenere ormai al gruppo dei grandi!

Roberto è affascinato, non si aspettava tutta questa spontanea manifestazione di affetto, tanta disinvoltura e loquacità. Li chiama subito tutti a raccolta e prende ad organizzare giochi, balli, esercizi ginnici e … tanto altro. I bambini gli si abbandonano affascinati, 5 minuti dopo è già diventato il loro idolo. Flavia lo affianca, è più timida  e si occupa … dei bambini più timidi, esortandoli ad entrare nel gruppo. La osservo, la mia piccola ha già perso quella vaga espressione imbronciata, così tipica della sua età.

La sento “più vicina”, sta buttando via la maschera …

Non riuscirò a convincerla per tutta la settimana a lasciar perdere matita e ombretto, così fuori luogo per l’ambiente e la temperatura, so che ne ha bisogno per trovare il coraggio …. di affrontare la vita. Noto però che non pensa più durante la giornata a ritoccarsi e pettinarsi. Per una settimana avremo con noi una ragazzina affettuosa, allegra e impegnata. Ancora una volta lo Spirito dell’Africa vuole farci un dono, polemiche e ombrosità caratteristiche dell’adolescenza sono proprio rimaste a casa!

Ecco Domitilla, senza che ce ne accorgessimo una bimba è corsa a chiamarla in Maternità. Arriva correndo, le corro incontro e ci abbracciamo ridendo come bambine. L’affetto che ci lega non necessita di tante parole, è bello ritrovarsi dopo un anno carico di tensioni per tutti. Notiamo che è sempre molto magra ma un po’ più distesa, ci spiega che dopo l’arrivo di suor Giselle, mandata dalla Casa Madre per aiutarla, le cose vanno molto meglio. E’ giovane ma sta imparando in fretta.

E’ un’impresa trovare Roberto per presentarglielo, ormai è il “capobanda dei bambini”. Nasce un’immediata e reciproca simpatia. Roberto per tutta la settimana, a differenza dalle altre suore, la chiamerà semplicemente “sora”. Con lei è tutto un susseguirsi di battute e battibecchi scherzosi, che io, con il mio francese puramente inventato, devo continuamente tradurre.

Troviamo il modo di organizzare un incontro importante per il giorno dopo. Verrà Joseph, il referente di un’altra associazione, che si è già occupato di seguire opere di costruzioni sul posto. L’interprete sarà come sempre Suzanne.

Visitiamo la Maternità, Roberto nota subito la carenza di lenzuola, per lo più le donne stanno sdraiate su materassi di una tremenda vimpelle. Lui ha uno studio fisioterapico così inizia a prendere misure. Conta di rifornirli di lenzuola usa e getta. Scopre parecchie pecche nell’impianto elettrico, rimpiange il suo trapano e cerca di spiegare a Domitilla cosa gli serve, può almeno tentare di “mettere qualche toppa”. Convince poi la nostra mitica suor Denise, anziana e bloccata da un’anca e da un ginocchio, a farsi dare un’occhiata. A dir la verità lei è un po’ perplessa, non capisce il termine “fisioterapista neurologico”, decidiamo di spacciarlo per “ortopedique”, molto più semplice! Allora lei, risoluta, se lo porta in camera.

Roberto ci riferisce che può fare ben poco, necessita di due interventi pesanti ma è avanti con gli anni e …. siamo in Africa! Comunque ha con sé, nella sua dotazione farmaceutica, medicinali, spray e cerotti che l’aiuteranno …. le lascia tutto, insieme al suo grande cuore! Denise è felice e si pavoneggia per tutte le coccole che le riserviamo.

Secondo giorno

Pubblicato da il 28 luglio 2009 in ULLELLE’ ULLELLA’ | 0 comments

L’incontro con Joseph si rivela molto utile, è un giovane sveglio, dinamico, competente e abituato a lavorare per gli europei. Si decide di provare a chiedere 2 nuovi progetti, più tradizionali per contenere i costi. Lui chiederà all’impresa che ha lavorato per la sua associazione e ha costruito il dispensario, un gran bel risultato, devo dire. Le suore interpelleranno l’impresa che ha costruito la scuola, sovvenzionata da Padre Luigi di Verona. A proposito, a dispetto di tutti i nostri dubbi, la scuola è stata terminata nei tempi ed è bellissima, con la sopraelevazione del secondo piano e tutta tinteggiata di bianco e azzurro. Ora si chiama ECOLE PADRE LUIGI.


Terzo giorno

Pubblicato da il 28 luglio 2009 in ULLELLE’ ULLELLA’ | 0 comments

Domenica, S. Messa. Domitilla ci avverte che ha voluto dedicarla a tre persone che ci hanno lasciato, a noi molto care. E’ bello sentirle ricordare in questa chiesina sperduta, da persone per la maggior parte sconosciute, con una palese fede pura, manifestata con grande raccoglimento e coinvolgimento. E’ la Domenica delle Palme. Non c’è ulivo, naturalmente tutti hanno in mano rami di palma.

I nostri bimbi schierati nelle prime file, compostissimi durante tutta la funzione, correndo fuori ci abbracciano, saltellano e urlano dalla felicità. Ci siamo anche oggi!

Ci trascinano via, Flavia viene presa per mano da un gruppo di bambine decise a farle le treccine come le loro. Lei ride e lascia fare, sopporta stoicamente tutti gli strattonamenti, dopotutto è giusto che ogni bambina sperimenti il proprio metodo!

Il risultato non le convince, disfano tutto, riproveranno magari con qualcuno più abile con i capelli lisci e sottili. Flavia ci rimane quasi male …. ormai era convinta!

Tutte insieme passano a mondare il riso.

Arriva la telefonata di Francesca, oggi lei, Franco, Silvana,  Giulia,  Brunella, Ernesto e Francesco sono impegnati con un Mercatino. Sono stati invitati dall’amico Salvatore della Pescheria Corallo. Ha avuto un’idea fantastica, vendono soprattutto fiori forniti da un suo amico. E’ stato un successo: più di 700 euro di incasso, al netto delle spese! Incredibile se pensiamo che alle 14 hanno dovuto smontare tutto, sorpresi da una grandinata.

Grazie ragazzi ma soprattutto GRAZIE SALVATORE!!!

Decidiamo di far riposare un po’ le suore e convinciamo Domitilla e Martine ad uscire per il pranzo. Invitiamo anche Marcel, un caro ragazzo che le aiuta con la contabilità ed Evelyn, la nipote di Domitilla, veramente graziosa. Ha 22 anni, ha da poco perso il papà e studia ostetricia. Anche lei è in vacanza e la zia l’ha invitata per uno “stage” in Maternità. E’ dolce, timida e simpatica, lega subito con Flavia che coraggiosamente cerca di rispolverare il suo francese studiato poco e male solo alle medie. Ora però risulta prezioso per fare un po’ di conversazione. Con le suore programmiamo un nuovo lusso per il giorno seguente: una gita a Carabane e altre isolette meno conosciute ma bellissime.

Quarto giorno

Pubblicato da il 28 luglio 2009 in ULLELLE’ ULLELLA’ | 0 comments

Quarto giorno

Il viaggio in piroga, con il vento tra i capelli, ci ritempra. Nelle isole abbiamo modo di rivedere la vita nei villaggi più poveri. Le donne che pestano il riso fuori dalle capanne e che lavano i panni. Gli uomini ci mostrano orgogliosi l’unica fontanella di acqua potabile. Arriva solo una volta alla settimana e per poter accedere alla pompa devono pagare! Che tristezza per noi ma loro sono felici, c’è chi sta peggio! Visitiamo l’unica scuola, delimitata solo da rami di paglia intrecciati.
E’ chiusa ma sulla lavagna ci sono i segni dell’ultima lezione, incredibile, è INSIEMISTICA!
Fuori da una capanna una donna incinta, con attaccata alle gonne una bimbetta, costruisce bamboline, ci sembrano meravigliose come regalini, compriamo quelle che ha pronte. Roberto gliene ordina altre 10, la signora verrà a portarcele tra qualche giorno.

Siamo accaldati, scopriamo un piccolo bar, entriamo per ristorarci. C’è una scimmietta simpaticissima, ci gioco e torno bambina. Il proprietario mi chiede se voglio vedere un coccodrillo appena nato. CEERTOOO! Me lo porta, dorme e sembra una grossa lucertola. Mi insegna come tenerlo, sotto la gola, per impedirgli di aprire la bocca, è già in grado di far male, da adulto raggiungerà i 5 metri! Mi pavoneggio mentre mi scattano la foto ma non mi sogno neanche di domandare notizie della madre….

Riprendiamo il cammino, come sempre circondati e accompagnati da uno stuolo di bambini che a turno ci prendono per mano e ci seguono dappertutto. Non apriamo mai gli zaini, non abbiamo purtroppo caramelle per tutti. Loro non chiedono mai nulla, sono solo contenti di vedere gli stranieri, certo se ci scappasse la caramella sarebbe meglio ma pazienza …. siamo noi a starci male.

Il rientro in piroga è rilassante, Flavia mi abbraccia, mi appoggia la testa sulla spalla e quasi si addormenta, che tenerezza mi fa la mia piccola donna.
Vorrei che il tempo si fermasse, so che a casa rimpiangerò questi momenti. Sento però che questo senso di appagatezza non lo proverebbe nemmeno su uno yacht.
Sono sempre più felice di aver deciso di portarla.

   

Quinto giorno

Pubblicato da il 28 luglio 2009 in ULLELLE’ ULLELLA’ | 0 comments

Quinto giorno

Finalmente a Oussouye! Abbiamo visto i piccolini solo di sfuggita all’arrivo. Dall’aereoporto di Zighinchor per arrivare a Cap Skirring si passa da Oussouye. Non abbiamo resistito, abbiamo chiesto al taxista una piccola deviazione e siamo saltati giù …. Abbracci a suor Georgette e un tuffo tra i nostri piccoli scatenati. Ci sono anche 4 neonati.

Alle 7 sono pronta e aspetto gli altri per la colazione, fuori, sulla mia solita poltroncina di legno. Guardo il mare …. mi giunge l’aroma di caffè. Roberto ci vizia così. Lui, esperto viaggiatore e dotato di grande spirito di adattamento, però non sa proprio rinunciare al suo espresso. Così porta sempre con sé moka, caffè italiano e fornelletto. Ormai è consuetudine, il profumo di caffè lo preannuncia, arriva con i 2 bicchieri e nella verandina ce lo gustiamo insieme, cercando intanto di fare amicizia con le povere mucche magre che pascolano tranquille ma riservate, davanti a noi .
Arriva anche Flavia, questa mattina ha deciso di seguire Roberto nella corsa.
Io e Gianandrea rimaniamo ad osservarli. E’ bello vederli correre sulla spiaggia deserta, lui perfetto e sicuro, lei che lo segue attenta e fiduciosa. E’ già molto migliorata, idolo anche per lei! Ridiamo ricordando i giorni precedenti, è difficile descrivere Roberto perché è UNICO. E’maggiore di mio marito ma quando è in mezzo ai bambini è uno di loro! Fermo restando che torna papà in caso di necessità, per sedare una piccola lite o proibire qualche gioco pericoloso. E parla, parla sempre, in italiano inserendo ogni tanto qualche vocabolo francese, spesso inventato per l’occasione! Ma il bello è che i bambini lo capiscono sempre e seguono a puntino le sue istruzioni. Ormai hanno imparato perfettamente il suo inno, la famosa …. ULLELLE’ ULLELLA’ ….. opportunamente rivista e corretta!!! Sappiamo che ha in mente di insegnare un po’ di latino americano alla sua “sora”, per la musica userà il cellulare.

Eccoli di ritorno, dobbiamo sbrigarci, alle 9 arriverà Domitilla con il pick up donato dalla ditta Flou. Il viaggio è lungo e non possiamo rischiare con il vecchio fiorino traballante. Non ci sono partorienti, nel malaugurato caso di un’urgenza Domitilla/Shumacher tornerà indietro.
Suor Georgette è strafelice di vederci ed è già impegnata nella preparazione del nostro pranzo. Un bel pescione alla brace, riso, verdure bollite e uova sode, tutto ciò che hanno ma preparato con cura e amore, come sempre ci sembra un pranzo da re.

Ecco i piccoli, sono vivacissimi e questa volta quasi tutti in buona salute, solo il piccolo Nicolas, 7 mesi, è un po’ abbattuto. E’ appena stato dimesso dall’ospedale per una polmonite, ha rischiato …. ma ce l’ha fatta.
Ci sono poi le 2 nuove gemelline identiche (7 mesi anche loro), anche i nomi non ci aiutano molto, OISSAYNATOU e ASSANATOU  e si pronunciano anche quasi nello stesso modo. Le distinguiamo solo perché una è molto tranquilla e sorride sempre, l’altra è vivacissima e ride, ride a crepapelle solo guardandola dritta nei suoi occhietti vispi.
Flavia, un’igienista convinta, dimentica in tasca la sua amuchina. Si impossessa con un braccio della piccola simpaticissima e con l’altra mano e le gambe cerca di dar retta a tutti gli altri. La gemellina che sorride è … di Roberto, se ne va in giro con questo scricciolino al collo e mi confida di sentire l’impulso di infilarle tutte e due nello zaino e portarsele a casa. Ogni tanto Flavia mi concede la sua gemellina per poter prendere un po’ la piccola Victoria, bella, dolce e tranquilla o il piccolo Nicolas, purtroppo un po’ mogio e spesso in lacrime. E’ esterrefatta nel rivedere gli altri, manca ormai da due anni, riconosce tutti ma … come sono cresciuti!
Arriva suor Clementine 2, ci porta nella camerata: ha preparato i lettini con i bellissimi lenzuolini con gli angoli, confezionati dalla mamma di Stefania. Che bello, che lusso, vai con le foto!

Nel pomeriggio abbiamo in programma di andare di andare a vedere il terreno della nuova scuola, ottenuto in dono dal sindaco con l’aiuto dei Magnifici 7.
Flavia e Roberto ci salutano caramente ma preferiscono rimanere con i bambini, si occuperanno delle foto riscontro.
Il terreno è bello e abbastanza vicino all’orfanotrofio. Suor Georgette è tutta orgogliosa: ha già fatto costruire un pezzo di muro di recinzione. Ce l’aveva spiegato qualche mese prima: doveva assolutamente iniziare i lavori, avevano le elezioni del nuovo sindaco e temeva che potessero espropriarle il terreno. Brava Georgette, almeno noi possiamo scattare le foto e documentare tutto …. che emozione!
Lo sapevamo ma vedere è tutt’altra cosa.
Georgette  però è un po’ abbattuta, il suo bel progetto rotondo è stato bocciato anche da Domitilla, bello ma troppo caro.
Gianandrea che è geometra la capisce, il terreno non è grandissimo, Georgette non ha torto, costruire in tondo significa ritrovarsi con un bel cortiletto al centro.
Paterno, le passa un braccio intorno alle spalle e suggerisce di provare a chiedere progetti per una costruzione ad U o a ferro di cavallo. Dovrebbero essere comunque meno cari ed ottenere il medesimo risultato. Si illumina e lo abbraccia con gratitudine.
Intanto ci aggiriamo e fotografiamo tutto, sognando ad occhi aperti ….. dopotutto non è il progetto che chiamiamo SOGNO?

Pensiamo poi di passare dal “laboratorio” dei disabili, sappiamo che ci sono donne che realizzano e vendono bellissimi oggetti in paglia, le aiutiamo procurandoci materiale per i nostri mercatini. I nostri Magnifici 7 ce l’avevano descritto  ma la realtà supera sempre l’immaginazione. Queste donne coraggiose lavorano con grande maestria, impegno e dignità. Qualcuna porta con sé il proprio bambino.
Anche le suore acquistano qualche oggettino, scopriremo in seguito che sono i regalini per noi.

Rientriamo in orfanotrofio, spupazzo le gemelle Paulette (di Francesca) e Jeanne (di Dede), cerco di fare amicizia con Serena (di Dede), che è un po’ riservata, gioco con Terance (di Giulia) e con Barnabè (di Dora) e …. tanti tanti ancora. Ancora foto e ci diamo appuntamento per Giovedì.