Quarto giorno

Pubblicato il 28 luglio 2009 in ULLELLE’ ULLELLA’

Quarto giorno

Il viaggio in piroga, con il vento tra i capelli, ci ritempra. Nelle isole abbiamo modo di rivedere la vita nei villaggi più poveri. Le donne che pestano il riso fuori dalle capanne e che lavano i panni. Gli uomini ci mostrano orgogliosi l’unica fontanella di acqua potabile. Arriva solo una volta alla settimana e per poter accedere alla pompa devono pagare! Che tristezza per noi ma loro sono felici, c’è chi sta peggio! Visitiamo l’unica scuola, delimitata solo da rami di paglia intrecciati.
E’ chiusa ma sulla lavagna ci sono i segni dell’ultima lezione, incredibile, è INSIEMISTICA!
Fuori da una capanna una donna incinta, con attaccata alle gonne una bimbetta, costruisce bamboline, ci sembrano meravigliose come regalini, compriamo quelle che ha pronte. Roberto gliene ordina altre 10, la signora verrà a portarcele tra qualche giorno.

Siamo accaldati, scopriamo un piccolo bar, entriamo per ristorarci. C’è una scimmietta simpaticissima, ci gioco e torno bambina. Il proprietario mi chiede se voglio vedere un coccodrillo appena nato. CEERTOOO! Me lo porta, dorme e sembra una grossa lucertola. Mi insegna come tenerlo, sotto la gola, per impedirgli di aprire la bocca, è già in grado di far male, da adulto raggiungerà i 5 metri! Mi pavoneggio mentre mi scattano la foto ma non mi sogno neanche di domandare notizie della madre….

Riprendiamo il cammino, come sempre circondati e accompagnati da uno stuolo di bambini che a turno ci prendono per mano e ci seguono dappertutto. Non apriamo mai gli zaini, non abbiamo purtroppo caramelle per tutti. Loro non chiedono mai nulla, sono solo contenti di vedere gli stranieri, certo se ci scappasse la caramella sarebbe meglio ma pazienza …. siamo noi a starci male.

Il rientro in piroga è rilassante, Flavia mi abbraccia, mi appoggia la testa sulla spalla e quasi si addormenta, che tenerezza mi fa la mia piccola donna.
Vorrei che il tempo si fermasse, so che a casa rimpiangerò questi momenti. Sento però che questo senso di appagatezza non lo proverebbe nemmeno su uno yacht.
Sono sempre più felice di aver deciso di portarla.