Visita all’orfanotrofio di Suor Clementine

Pubblicato il 30 dicembre 2006 in Lo SPIRITO dell'Africa

Sveglia all’alba. Indossiamo tutti la maglietta dell’associazione (modello nero, quello delle occasioni ufficiali) e ci sgroppiamo le nostre 15 valigie fino alla strada.

Suor Clementine ha organizzato il trasporto delle valigie del materiale con un furgone di un prete di sua conoscenza. Per noi invece è stato chiamato un…“taxi”. Per avere un’idea di cosa si intende per “taxi”: prendete da uno sfascia-carrozze un’auto di 20 anni fa incidentata, togliete gli specchietti retrovisori, le manopole per i vetri, metà del cruscotto, date una bella martellata al parabrezza, scaricate gli ammortizzatori, sgonfiate le gomme … partite. Per i prossimi 5 giorni useremo questi mezzi e percorreremo per altre 10 volte la disastrosa strada che separa Cap Skirring da Oussouye, il villaggio di Clementine. 40 Km di buche, sobbalzi e polvere, pigiati in 8 su un “taxi” da 6 posti. Partiamo. Dopo 45 minuti di divertente sofferenza arriviamo ad Oussouye.
Entriamo nel cortile dell’orfanotrofio e… indescrivibile. Una moltitudine di bambini ci assale, ci tende le braccia, ci chiama, ci sorride, ci bacia. Riconosciamo volti di bimbi già noti: Jeanne e Paulette, le gemelle raffigurate nel nostro volantino, Charles, che sorride nel nostro calendario, Bertrand e Khadidiatou, che si affacciano nella home page del sito WEB. Li abbiamo nominati continuamente, abbiamo osservato e scelto le loro foto per la nostra documentazione, ma solo ora possiamo abbracciarli e sentire il suono delle loro risate: sono i nostri Tom Cruise, le nostre Nicole Kidman. Che strana emozione! Ma anche per Cristina e Francesca, che già li conoscevano dai tempi del viaggio di Pasqua, è festa grande! C’è chi le riconosce e salta subito loro al collo, chi va a prendere la foto scattata insieme mesi prima e gelosamente conservata… “mamma mia quanto sei cresciuto in otto mesi! Non ti ricordavo così pesante?”. Loro non capiscono l’Italiano, ma sorridono. Conosciamo le altre suore ed i ragazzi più grandi che danno un grandissimo aiuto per far funzionare l’orfanotrofio: “Ca va?” chiediamo, “Ca va bien!” rispondono educatamente. Stiamo parlando di ragazzi e ragazze di 12-13 anni che accudiscono 20 bimbi, da pochi mesi a 5 anni: li curano, li vestono, li cambiano, li lavano, li nutrono. Se penso ai nostri figli.
Clementine appare con un fagottino in braccio: è Serena l’ultima arrivata, appena due mesi, bellissima.Scarichiamo le valigie e mostriamo il contenuto a Suor Clementine: medicinali, vestiti, materiale scolastico, giochi. E’ una festa per tutti. Apriamo una valigia e mostriamo le 70 magliette della nostra associazione. Inizia l’assalto da parte dei bambini, ma Clementine interviene e sequestra tutto. Saprà lei quando farle indossare. Chiamiamo i ragazzi più grandi e mostriamo il contenuto di due borsoni: divisa completa per due squadre di calcio. E’ il delirio. Appuntamento per il 1° Gennaio per una sfida calcistica.

Consegnamo a Clementine i testi Francese/Italiano donati da Simonetta per aiutare Clementine ad imparare la nostra lingua. Infine apriamo un pacchetto e le mostriamo la targa consegnataci da Luisella e Giovanni Bugatti a ricordo di Laura, cui sono stati dedicati i lavori di ristrutturazione della scuola materna. Verrà posta sulla parete della scuola a lavori terminati.
Ma anche Suor Cle ha in serbo una bella sorpresa per noi. Ci mostra un pacco di foto. Sono bimbi fotografati con un dono in mano vicino ad un Babbo Natale. L’antefatto è il seguente: la ditta FLOU, famosa fabbrica di letti, si era generosamente offerta di inviare ad ogni bimbo dell’orfanotrofio un dono di Natale. Eravamo preoccupati che il materiale non arrivasse in tempo o andasse in parte perso, invece è arrivato a destinazione sano e salvo esattamente 3 giorni prima di Natale. Sono arrivati pacchi di doni, un albero di Natale già addobbato ed un vestito da Babbo Natale. Si è potuto cosi organizzare una bellissima festa con tanto di “Papa Noel” venuto dall’oceano (come ci ha raccontato in seguito la dolce Kadididiatou) che ha consegnato ad ogni bimbo il suo dono. Clementine, come sempre molto accorta, ha fatto fotografare ogni bimbo al momento della consegna del dono, offrendoci così uno straordinario riscontro per la FLOU e per le famiglie in Italia, che riceveranno una bellissima foto del proprio bambino.

Nel frattempo iniziano i laboriosi preparativi del pranzo: Clementine e le ragazze puliscono il pesce, mondano il riso e preparano la brace. I ragazzi raccolgono il cocco dalle palme arrampicandosi agilmente in cima alle piante e lo preparano tagliandolo con grossi maceti. Mentre i più piccoli si preparano a mangiare alla maniera senegalese: tutti intorno ad un bel ciotolone! Le suore ci hanno preparato un accurato e squisito pranzo con i prodotti locali: riso, pesce, verdure, vino di palma. 
Ci riuniamo nella loro semplice ed accogliente sala da pranzo; è un momento di serenità ed è l’occasione per scambiare con loro le prime opinioni. La prima cosa che risulta evidente è la necessità di trovare chi possa dare un aiuto materiale per accudire i bambini più piccoli. Le suore sono sei: due sono molto anziane, una suora cucina e lava, una lavora all’ospedale del villaggio, quindi Clementine cura 30 bambini solo con l’aiuto di un’altra suora. Di notte dorme con i 5 più piccoli, si alza alle 5,30 e segue tutto l’orfanotrofio. Non è finita, durante il giorno insegna anche alla scuola materna. Che dire? Riteniamo che la situazione sia insostenibile e proponiamo immediatamente alla suora di cercare un aiuto tra le donne del villaggio accollandoci noi la spesa. Ci viene riferito che per pagare una donna per queste mansioni servono 40 Euro al mese e non si possono permettere tale spesa… ci vergognamo del nostro benessere.

Nel pomeriggio Suor Clementine ci porta a vedere la scuola materna, un isolato più avanti, per visionare l’inizio dei lavori di ristrutturazione previsti dal “Progetto Laura”. Ci aspettiamo di vederne solamente un accenno, considerato che si è potuto iniziare solo il 23 Dicembre alla chiusura della scuola. SIAMO STUPEFATTI! I lavori sono già stati tutti ultimati, impeccabili e con materiale di ottima qualità. In una settimana Suor Clementine è riuscita a far piastrellare i 4 bagni, le 3 aule e il porticato, in più ha fatto realizzare 3 grossi scaffali in legno per contenere il materiale scolastico. Qualcuno incalza Clementine: dovresti venire in Italia a governare! “Clementine for President”. LO SPIRITO ha colpito per la seconda volta!